PADOVA. Tutti al mare o ai monti ma non le cassiere, le commesse e i magazzinieri dei centri commerciali e dei supermercati, costretti a lavorare sia domani che lunedì, giorno di Ferragosto. Succede ancora una volta, come avviene da 5 anni, dal giorno in cui, nel dicembre del 2011, il governo Monti decise la riorganizzazione del settore; dopo una prima liberalizzazione del commercio concessa dal governo Prodi-Bersani, liberalizzò totalmente i giorni e gli orari di apertura delle attività commerciali.
Dunque, la maggior parte dei supermercati resterà aperta anche il 15 agosto. Per quanto riguarda Padova e i paesi della prima Cintura, apertura già decisa anche per i centri commerciali Ipercity alla Mandriola di Albignasego e Le Brentelle a Sarmeola di Rubano, con i relativi Interspar (il Gruppo Despar terrà aperti anche tanti altri Interspar, tra cui quello all’ex Saimp, all’Arcella e quello Express al binario uno della stazione), per i Pam, tra cui quello di piazzetta Garzeria (tutta la giornata), dell’Arcella-San Carlo (9-13.30) ed anche i Pam local, tra cui quello piccolo di piazza delle Erbe, ma solo fino alle 13.
Aperti anche i Conad City in via Facciolati e in via Crescini.
Serrande alzate nei 108 punti vendita del nordest del Gruppo Alì, ma fino alle 13. Solo gli Alì del mare, Caorle, Jesolo e Cavallino, chiuderanno alla sera. «Abbiamo deciso di chiudere alle 13 per permettere alle nostre collaboratrici di festeggiare in famiglia la festività del Ferragosto» osserva Francesco Canella, patròn del Gruppo Alì, attualmente in vacanza a Jesolo, «D’altronde, dal 2012, tengo aperti i miei supermercati anche nei festivi solo per non restare schiacciato dalla concorrenza».
CHIUSI Resteranno chiusi il Centro Giotto in via Venezia, compreso il supermercato francese Auchan ed i punti vendita di Coop Alleanza 3.0 e Famila, che fanno riferimento a Marcello Cestaro, ex presidente del Calcio Padova. Chiusi anche i 70 banchi di frutta e verdura di piazza delle Erbe e le 50 botteghe di Sotto Al Salone. Sia i sindacati di categoria che le più importanti associazioni economiche delle piccole imprese del commercio, in primis Confesercenti, stanno lottando da anni per superare i vincoli dettati dal decreto Monti. «Innanzitutto è scandaloso far lavorare migliaia e migliaia di donne anche a Ferragosto» sottolinea Maurizio Francescon, direttore provinciale Confesercenti, «Come mai questo succede solo in Italia e non, ad esempio, nella vicina Austria, dove i supermercati sono chiusi sia al sabato pomeriggio che alla domenica e in tutte le festività? Siamo in Europa o dove? La legge per superare il decreto Monti è pronta da anni, ma è tornata nella commissione parlamentare specifica. Tra l’altro lo stesso progetto di legge fa ridere perché prevede la chiusura per sole 12 festività, comprese le domeniche di dicembre. Anche dalla Regione aspettiamo una risposta visto che alcuni consiglieri hanno sollevato il problema da oltre tre anni».
A muso duro il commento di Fabio Paternico,
della Uiltucs-Uil e di Vittorio Rosa, della Sls: il primo dice che le commesse dei supermercati non possono essere trattate come lavoratrici di serie B, il secondo sostiene che spetta al governo Renzi varare una nuova legge che mandi in soffitta il decreto Monti/Passera.
Fonte “Il Mattino di Padova”