Continua la lotta degli autisti di Busitalia. Una trentina di loro, ieri mattina, è andata a protestare davanti palazzo Moroni dalle 9.30 alle 11.45; il gruppo è arrivato a bordo di un bus noleggiato. I lavoratori, guidati dai leader di Sls (Sindacato, Lavoro e Società), Adl/Cobas e Sgs, hanno chiesto un incontro o con il sindaco Massimo Bitonci o con l’assessore ai Trasporti Stefano Grigoletto; l’amministrazione comunale si è limitata a chiudere il cancello d’ingresso del municipio in faccia ai manifestanti.
Gli autoferrotranvieri, tra i quali c’erano anche Fulvio Di Bernardo, Maurizio Magrin e Alberto Borgato, non si sono persi d’animo e, con trombette e fischietti, hanno “regalato” un bel concerto agli amministratori, chiusi nei loro uffici. Dopo le 10 hanno preso la parola Stefano Pieretti, coordinatore dei Cobas e Vittorio Rosa, segretario provinciale dei Cobas. «La nostra lotta è destinata ad andare avanti perché sia il Comune che l’azienda guidata da Franco Viola e Ludovico Mazzarolli, non hanno alcuna intenzione di accettare le nostre rivendicazioni», ha detto Pieretti, «Per noi la vertenza sui turni, sulle ferie e sugli inidonei resta ancora aperta. Ancora oggi, nonostante BusItalia ci sia venuta incontro su alcuni punti che abbiamo rivendicato dopo la brutta figura fatta dall’azienda il 7 gennaio, negli uffici di via Rismondo le cose non vanno per niente bene. Un esempio per tutti: dal 9 al 16 giugno i turni sono stati aggiornati cinque volte. I tempi di percorrenza sulle linee 5 (Via Orlandini- Voltabrusegana), 11( De Lazara-Taggì di Villafranca) e 16 (Stazione- Rio di Ponte San Nicolò) sono stati accorciati e quindi rischia di saltare, ogni giorno, la puntualità dei passaggi dei bus. Non ci siamo ancora. O l’azienda cambia rotta oppure la nostra protesta continuerà anche per tutta l’estate». A muso duro anche l’intervento di Rosa. «Se oggi stiamo qua un’altra volta è perchè vogliamo incalzare l’amministrazione comunale, che, non lo dimentichiamo, possiede il 45% delle azioni in BusItalia Veneto, a sollecitare l’azienda sia per migliorare l’organizzazione interna del lavoro, sia per offrire ai cittadini un vero servizio di qualità, in grado di convincere la gente a lasciare l’auto in garage».
Fonte “Il Mattino di Padova”